Trump, Saviano rosica: “Colpa dei social senza regole”. E Jebreal sbotta in diretta
La figura di Donald Trump continua a suscitare dibattiti infuocati, sia in America che a livello globale. L’ex presidente degli Stati Uniti è un personaggio che ha polarizzato il mondo politico, con i suoi comportamenti controversi, le sue dichiarazioni incendiari e, soprattutto, la sua abile (e spesso divisiva) gestione dei social media. Durante la sua presidenza e anche dopo, Trump ha utilizzato Twitter, Facebook e altre piattaforme per diffondere le sue idee, influenzare l’opinione pubblica e, non di rado, scatenare polemiche internazionali.
Recentemente, l’autore e giornalista Roberto Saviano, noto per le sue dure critiche al sistema politico e mediatico, ha commentato in un’intervista che molte delle difficoltà che Trump ha creato al paese (e al mondo) derivano proprio dall’uso irregolare e privo di regole dei social media. A suo dire, i social hanno permesso a Trump di amplificare la sua retorica e i suoi messaggi, senza alcun freno, creando una spirale di disinformazione e divisione.
Le parole di Saviano, però, non sono passate inosservate e hanno suscitato una reazione accesa di Rula Jebreal, giornalista e commentatrice, che ha partecipato a una diretta televisiva, dove non ha risparmiato critiche né a Saviano né, indirettamente, al contesto dei social media. Jebreal ha utilizzato un tono critico, accusando le dichiarazioni di Saviano di essere superficiali e di non affrontare adeguatamente le vere responsabilità dietro la cultura politica di Trump e il suo impatto globale. La discussione è rapidamente degenerata in un acceso scambio di opinioni.
Saviano: “Colpa dei social senza regole”
Nel suo intervento, Roberto Saviano ha messo in evidenza un aspetto fondamentale nella discussione sulla figura di Donald Trump: l’uso dei social media. Secondo l’autore di Gomorra, la potenza e l’influenza che Trump ha avuto nel creare divisioni e nel manipolare l’opinione pubblica è stata possibile principalmente grazie alla mancanza di regole sui social. In un mondo in cui la comunicazione è sempre più mediata da internet e dai suoi strumenti, i social hanno rappresentato una piattaforma perfetta per il messaggio di Trump, che ha sfruttato le dinamiche della comunicazione digitale per amplificare le sue parole senza alcun tipo di filtro.
Saviano ha descritto i social come strumenti senza “regole ferree”, in grado di moltiplicare gli effetti di qualsiasi messaggio, anche il più divisivo. L’assenza di una regolamentazione efficace, per lui, è una delle principali cause del caos politico e sociale che ha attraversato gli Stati Uniti e che ha avuto ripercussioni a livello mondiale. Trump, con il suo uso aggressivo e provocatorio dei social, ha sfruttato questa lacuna per attaccare avversari politici, minare la fiducia nelle istituzioni democratiche e, in definitiva, incitare una parte della popolazione a mettere in discussione la legittimità delle elezioni presidenziali del 2020.
Secondo Saviano, senza la diffusione incontrollata delle sue idee tramite i social, è difficile immaginare che Trump sarebbe riuscito a radunare così tanti seguaci, spingendo fino all’assalto al Capitol Hill del gennaio 2021, che ha segnato uno dei momenti più drammatici della storia recente degli Stati Uniti.
Saviano ha quindi concluso che la responsabilità della violenza politica e dell’intolleranza crescente è in parte da attribuire alla “deregulation” dei social, che ha permesso a Trump e ad altri leader populisti di operare senza limiti, manipolando l’opinione pubblica e scatenando reazioni estremiste.
Rula Jebreal Sbotta in Diretta: Critiche alla Superficialità di Saviano
Nonostante le parole di Saviano abbiano trovato un consenso tra molti intellettuali e commentatori, Rula Jebreal non ha esitato a reagire con forza, e la sua reazione è arrivata in diretta durante un programma televisivo italiano. La giornalista, che ha sempre avuto un atteggiamento critico nei confronti di Trump e delle sue politiche, ha risposto con toni accesi e decisi.
Jebreal ha contestato la visione di Saviano, accusandolo di fare un’analisi superficiale e di non considerare il contesto più ampio delle politiche di Trump. Mentre riconosceva che l’uso irresponsabile dei social media ha senza dubbio avuto un impatto negativo, ha sostenuto che ridurre la responsabilità di Trump solo ai social media sarebbe fuorviante. La giornalista ha messo in evidenza come Trump abbia sfruttato un terreno fertile di disinformazione, ma che la sua retorica divisiva, razzista e nazionalista è stata costruita e alimentata ben prima della sua ascesa sui social.
“Non è solo colpa dei social”, ha detto Jebreal, “Trump ha creato un terreno culturale che ha preparato l’arrivo dei social. La sua ideologia è stata costruita su decenni di retorica razzista, xenofoba e anti-immigrati. Le piattaforme social hanno amplificato quel messaggio, ma non sono la causa primaria”. Jebreal ha accusato Saviano di trascurare la responsabilità di un sistema mediatico che ha dato spazio a Trump, ma anche la responsabilità di un elettorato che, a suo avviso, ha fatto propria questa retorica. Secondo lei, il problema non era solo l’incapacità di regolamentare i social, ma la disaffezione della politica tradizionale, che ha creato un vuoto in cui si sono infilati i messaggi di Trump.
Jebreal ha sottolineato che, sebbene i social abbiano sicuramente amplificato il fenomeno, il vero problema risiedeva nella radicalizzazione della politica e nella perdita di fiducia nelle istituzioni democratiche. Non è solo la mancanza di regole a essere in gioco, ma anche un cambiamento culturale che ha dato spazio a una visione politica che si alimenta di odio e disinformazione.
“Saviano parla di social come se fossero un’entità separata dalla realtà sociale e politica. Ma i social sono un riflesso della società, non una causa. Trump non è stato un prodotto dei social, ma un sintomo di un malessere che esisteva ben prima”, ha dichiarato Jebreal in diretta, rimarcando la sua posizione.
Le Critiche di Jebreal alla Politica di Trump: Un’Agenda Più Larga
La risposta di Rula Jebreal, pur concentrandosi sull’uso dei social media, ha voluto portare la discussione su un piano più ampio. Secondo la giornalista, il successo di Trump non è solo il risultato della manipolazione dei social media, ma di una retorica politica ben precisa che ha trovato terreno fertile in un Paese che, da anni, stava attraversando un periodo di frustrazione economica, di polarizzazione sociale e di crisi dell’identità nazionale. Il fenomeno Trump è stato alimentato da un contesto più ampio di disillusione e disinformazione, dove i social hanno agito come amplificatori, ma non come catalizzatori esclusivi.
Jebreal ha anche puntato il dito contro l’atteggiamento di negazione delle istituzioni politiche da parte di Trump, che ha sfruttato le sue piattaforme social per fare incetta di consenso, parlando direttamente alla sua base e ignorando le normali dinamiche democratiche. Ma più che dei social, ha parlato dell’incapacità della politica di fermare la violenza e la disinformazione, criticando la superficialità con cui la politica italiana, e internazionale, ha reagito alla crescita del populismo.
Conclusioni: Un Duro Scontro di Opinioni
L’argomento che ha scatenato questa discussione tra Saviano e Jebreal è sicuramente di quelli più complessi, poiché tocca questioni delicate come la regolamentazione dei social, la responsabilità dei leader politici e l’evoluzione della democrazia in un mondo sempre più globalizzato e digitalizzato. Mentre Saviano ha incolpato i social media di aver dato una piattaforma incontrollata a Trump, Rula Jebreal ha sostenuto che il problema sia più profondo, radicato in un contesto culturale e politico che ha preparato il terreno per l’ascesa del populismo. Il confronto, pur accese e conflittuale, offre spunti di riflessione sulla direzione che le democrazie occidentali devono prendere per difendersi dalla manipolazione delle opinioni e per ristabilire il dialogo pubblico.