L’abbaglio clamoroso di Gazzetta e Corsport: “Sommer non tocca il pallone, era rigore” 2024 best

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L’episodio che ha infiammato il dibattito calcistico è avvenuto durante un’importante partita di Champions League tra Inter e Bayern Monaco, e ha coinvolto uno degli errori più clamorosi nella valutazione dell’arbitro e dei media italiani. La Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport, due delle testate più influenti del panorama calcistico, hanno lanciato una serie di dichiarazioni erronee riguardo a un episodio cruciale che ha scatenato polemiche in tutta Italia: un presunto intervento di Yann Sommer sul pallone che, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe dovuto essere punito con un rigore a favore dell’Inter.

Il Contesto dell’Episodio

L’episodio in questione si è verificato nel corso della partita tra Inter e Bayern Monaco. Al minuto 67, l’Inter stava spingendo per ottenere il vantaggio, cercando in ogni modo di perforare la solida difesa tedesca. Un’azione rapida ha visto Lautaro Martínez agganciarsi al pallone in area di rigore avversaria, con il portiere del Bayern, Yann Sommer, che, in uscita, si è trovato a fronteggiare l’attaccante argentino. Lautaro è stato ostacolato nel momento del tiro, con Sommer che ha cercato di arrivare sul pallone. L’arbitro, tuttavia, ha lasciato proseguire, non assegnando un rigore per il contatto tra il portiere e l’attaccante interista.

Immediatamente dopo l’episodio, i media italiani, in particolare La Gazzetta dello Sport e Il Corriere dello Sport, hanno sollevato un putiferio, accusando l’arbitro di non aver visto un chiaro errore e definendo l’episodio come una clamorosa ingiustizia. Tuttavia, un’analisi approfondita dell’incidente, sia attraverso il VAR che tramite una rassegna delle immagini, ha mostrato che le loro conclusioni erano tutt’altro che corrette.

L’Errore di Gazzetta e Corriere dello Sport

Il cuore della polemica riguardava l’interpretazione delle immagini. Entrambe le testate, influenti e molto seguite, hanno rilasciato dichiarazioni in cui sostenevano che Sommer avesse toccato il pallone prima del contatto con Lautaro, ma che l’arbitro, evidentemente distratto, non avesse visto il fallo. Secondo la versione riportata da Gazzetta e Corriere, la mancata segnalazione del rigore sarebbe stata una “clamorosa svista”.

La Gazzetta dello Sport, nelle sue pagine di commento, ha scritto che “Sommer non aveva toccato il pallone, era un chiaro rigore”. Una dichiarazione forte, che ha suscitato il clamore di tifosi e addetti ai lavori. Il Corriere dello Sport, dal canto suo, ha analizzato l’episodio definendo “un errore madornale non assegnare il rigore”, evidenziando che “il contatto era evidente e Sommer non aveva alcuna possibilità di prendere il pallone”. Entrambe le testate hanno giustificato la loro posizione indicando che l’azione aveva avuto un impatto diretto sul risultato, considerando che l’Inter stava cercando disperatamente il gol del vantaggio.

Tuttavia, il problema principale risiede proprio nelle dichiarazioni che sono state fatte. Secondo le immagini delle telecamere, l’interpretazione iniziale di queste due testate è risultata sbagliata. Sommer, infatti, ha effettivamente toccato il pallone con i piedi prima di entrare in contatto con Lautaro. Il portiere svizzero, sebbene fosse in uscita decisa, ha toccato prima il pallone, facendo sì che non fosse nemmeno lontanamente un intervento da rigore.

La Verità Sulle Immagini

Guardando le immagini più da vicino, il replay mostra chiaramente che Sommer è intervenuto tempestivamente e ha intercettato il pallone prima di toccare Lautaro. Il portiere ha effettuato una parata con i piedi, anticipando di qualche frazione di secondo l’attaccante interista, che cercava di battere a rete. Il contatto successivo tra i due è stato solo marginale, senza che Sommer fosse in fallo, e non può essere considerato un intervento scorretto da parte del portiere.

L’errore delle due principali testate italiane deriva da un’interpretazione imprecisa delle immagini. La Gazzetta dello Sport e Il Corriere dello Sport, nel loro zelo di enfatizzare la frustrazione dei tifosi dell’Inter, hanno tralasciato un dettaglio fondamentale: il pallone era stato effettivamente giocato prima del contatto con il corpo di Lautaro.

Inoltre, la posizione dell’arbitro e la sua decisione di non assegnare il rigore si sono rivelate corrette, vista la mancanza di un chiaro e evidente errore da parte del portiere, che ha agito nel pieno rispetto delle regole del gioco. Se un portiere tocca prima il pallone e solo successivamente entra in contatto con un avversario, non c’è motivo di concedere un rigore, a meno che non ci sia un comportamento violento o imprudente che giustifichi il fischio.

Le Conseguenze del “Clamoroso Abbaino”

L’effetto di queste dichiarazioni è stato significativo. I tifosi dell’Inter, comprensibilmente delusi per non aver ricevuto il rigore, si sono sentiti alimentati da queste dichiarazioni errate. Ma questo ha sollevato anche una riflessione più ampia su come i media trattano le decisioni arbitrali. In un’epoca in cui i replay e il VAR sono disponibili per analizzare ogni singolo momento, sarebbe stato più prudente, da parte di Gazzetta e Corriere, prendere più tempo per una verifica accurata.

Il danno collaterale di questa “svista” mediatica è stato quello di alimentare una narrativa errata che ha traviato la percezione dell’episodio. I commenti erronei delle testate hanno spinto un certo numero di tifosi e addetti ai lavori a ripetere un falso storico, cioè che Sommer non avesse toccato il pallone. Questo tipo di confusione può portare a un’atmosfera di ingiustizia che, sebbene comprensibile per la frustrazione legata a un episodio decisivo, è dannosa per una corretta comprensione del gioco.

La Reazione della Giustizia Sportiva

Nonostante l’errore dei media, l’arbitro e il VAR non hanno commesso alcuna ingiustizia. La decisione dell’arbitro di non assegnare il rigore è stata corretta dal punto di vista delle regole del calcio, e la tecnologia ha confermato che non c’era alcuna chiara evidenza di errore. L’episodio, quindi, rimane come una dimostrazione di come la percezione immediata possa differire dalla realtà dei fatti, specialmente quando non vengono effettuate analisi precise.

Conclusione

L’errore clamoroso di Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport ha evidenziato una gestione imprecisa dell’episodio in questione, amplificando una polemica che si è rivelata infondata. Dopo aver esaminato le immagini, è chiaro che Sommer ha toccato il pallone prima di entrare in contatto con Lautaro, e la decisione dell’arbitro di non assegnare il rigore è stata corretta. In definitiva, questo episodio dimostra quanto sia cruciale il ruolo dei media nel riportare in maniera accurata gli eventi sportivi e come una cattiva interpretazione possa travisare la realtà.

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