Il Brasile delude ancora: solo 1-1 in Venezuela. Vinícius sbaglia un rigore, verdeoro sempre terzi
Il calcio è uno sport che spesso riserva sorprese, ma l’esito del match tra Brasile e Venezuela, terminato con un deludente 1-1, è stata l’ennesima dimostrazione che le difficoltà del team verdeoro sembrano andare oltre le aspettative. Nonostante la superiorità evidente sul piano tecnico e fisico, la seleção non è riuscita a conquistare i tre punti contro una squadra venezuelana che, pur ben organizzata, non si presentava come una delle più forti del continente. Il risultato di Caracas, che ha visto anche l’errore da parte di Vinícius Júnior su un calcio di rigore, mantiene il Brasile al terzo posto nelle qualificazioni sudamericane per il Mondiale 2026, con una performance che lascia spazio a molti interrogativi.
Il contesto delle qualificazioni sudamericane
Le qualificazioni sudamericane per la Coppa del Mondo 2026 sono particolarmente competitive, con dieci nazioni che si contendono un posto per il torneo mondiale. Ogni partita è cruciale e le squadre non possono permettersi passi falsi. In questo scenario, il Brasile, una delle nazionali storicamente più forti e titolate, ha sempre avuto l’ambizione di vincere ogni incontro, o almeno di essere tra i primi nella classifica finale, se non addirittura dominare. Eppure, la campagna di qualificazione fino a questo punto ha mostrato delle crepe, e il pareggio con il Venezuela ne è l’ennesima conferma.
Le aspettative erano alte, considerando le potenzialità individuali di alcuni dei giocatori più talentuosi della selezione, tra cui Vinícius Júnior, Neymar e Casemiro, ma nonostante la qualità individuale, la squadra non sembra riuscire a esprimere un gioco fluido e coeso. Il pareggio contro una squadra del calibro del Venezuela, che pur essendo una realtà del calcio sudamericano è lontana dai livelli di Argentina, Brasile, Colombia o Uruguay, è quindi un segnale preoccupante.
Il primo tempo: possesso sterile e imprecisioni
Il primo tempo della partita ha visto un Brasile dominante nel possesso palla, come ci si aspetta da una squadra di questa caratura. Tuttavia, il dominio territoriale non è stato tradotto in occasioni da gol chiare. Il Venezuela si è schierato con una formazione compatta, cercando di chiudere gli spazi e di agire in contropiede. Nonostante ciò, la seleção non è riuscita a sfondare la difesa avversaria, mancando di creatività nelle fasi di finalizzazione.
Vinícius Júnior, che gioca un ruolo fondamentale nell’attacco brasiliano, ha avuto alcune opportunità, ma ha dimostrato ancora una volta che la sua prestazione è spesso altalenante, incapace di essere decisivo come ci si aspetterebbe da un talento di tale calibro. Il gioco del Brasile è sembrato troppo prevedibile e, sebbene ci siano stati alcuni spunti interessanti da parte dei singoli, la squadra non è riuscita a produrre quel tipo di gioco corale che ha contraddistinto le nazionali brasiliane dei tempi migliori.
Il gol di apertura e la risposta del Venezuela
Nel secondo tempo, il Brasile è riuscito finalmente a sbloccare la partita al 53′, quando Casemiro ha messo in rete una palla recuperata in mezzo al campo. Un gol che sembrava aver dato finalmente un po’ di tranquillità alla squadra e una chiara impressione che i tre punti sarebbero arrivati. Tuttavia, proprio quando sembrava che il Brasile potesse gestire il vantaggio, il Venezuela ha reagito con determinazione.
A un quarto d’ora dalla fine, al 72′, il Venezuela è riuscito a pareggiare con una rete di Salomón Rondón, che ha approfittato di un’incertezza difensiva. Il gol è arrivato in seguito a una serie di disattenzioni che hanno evidenziato i limiti della difesa brasiliana, soprattutto nella gestione delle palle alte e nel posizionamento nelle azioni difensive. Rondón ha anticipato i difensori brasiliani, sfruttando una palla alta in area e mettendo a segno un colpo di testa vincente.
La reazione del Brasile è stata immediata, ma non abbastanza incisiva. Gli uomini di Tite, pur spingendo per cercare il gol del vantaggio, non sono riusciti a ritrovare la lucidità necessaria per superare la resistenza del Venezuela. Il pareggio ha lasciato un sapore amaro nei giocatori brasiliani e nei tifosi, che si aspettavano una vittoria chiara e convincente.
Il rigore sbagliato da Vinícius Júnior: una metafora della difficoltà del Brasile
Un altro momento emblematico della partita è stato il rigore sbagliato da Vinícius Júnior al 80′. L’attaccante del Real Madrid si è trovato davanti al portiere avversario, Wuilker Fariñez, per una situazione che avrebbe potuto ridare al Brasile il vantaggio, ma il suo tiro è stato parato con grande abilità. Il rigore sbagliato è stato una metafora perfetta della difficoltà che il Brasile sta vivendo in queste qualificazioni: nonostante i grandi nomi e le enormi aspettative, la squadra non riesce a concretizzare le opportunità.
Vinícius, che ha avuto una stagione eccellente con il Real Madrid, non è riuscito a replicare lo stesso livello di prestazione con la maglia verdeoro, dove la pressione e le aspettative sono immense. Il rigore sbagliato ha suscitato molte polemiche, ma va sottolineato che, nonostante l’errore, il Brasile nel suo complesso non è riuscito a gestire la partita come una grande squadra dovrebbe fare. Le difficoltà psicologiche sembrano prevalere, con la squadra che fatica a mantenere la calma nei momenti decisivi.
Le implicazioni per il futuro del Brasile nelle qualificazioni
Con il pareggio contro il Venezuela, il Brasile rimane terzo nel girone di qualificazione, a pari punti con l’Uruguay ma dietro l’Argentina, che continua a dominare la classifica con il miglior gioco e i risultati più consistenti. Il Brasile, pur essendo ancora in una posizione relativamente sicura per la qualificazione diretta al Mondiale, non può permettersi ulteriori passi falsi se vuole evitare un’ulteriore pressione nelle fasi finali delle qualificazioni. Le prestazioni non convincenti contro squadre più deboli, come il Venezuela, non sono un buon segnale per una squadra che ambisce a vincere il torneo.
Tite, che è stato criticato per le sue scelte tattiche e per la gestione di alcuni giocatori, dovrà riflettere sul suo approccio. Le individualità non bastano più, e il Brasile ha bisogno di un gioco di squadra più fluido, più dinamico e, soprattutto, più efficace. La seleção dovrà lavorare duramente per superare questi ostacoli, sia psicologici che tattici, e ritrovare la coesione che ha sempre caratterizzato le sue squadre migliori.
Conclusioni
Il pareggio contro il Venezuela rappresenta una grande delusione per il Brasile, che, pur con una squadra ricca di talento, non riesce a superare gli ostacoli che si presentano sul cammino delle qualificazioni. Le difficoltà nel costruire un gioco collettivo efficace, l’incapacità di gestire il vantaggio e gli errori individuali, come quello di Vinícius Júnior dal dischetto, sono segnali di una squadra che, pur avendo il potenziale, non riesce ancora a esprimersi al massimo.
Con le qualificazioni ancora lunghe e molte sfide da affrontare, il Brasile dovrà riprendersi rapidamente, rivedere le sue strategie e cercare di ritrovare il giusto equilibrio tra il talento individuale e il gioco di squadra. Solo così potrà evitare di deludere ancora e puntare, come sempre, a una qualificazione diretta al Mondiale e a una prestazione all’altezza della sua storia calcistica.