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Erri De Luca, il nuovo libro “L’età sperimentale”: “Abbiamo abolito il termine vecchiaia, l’Albania di Meloni una cialtronata”
Erri De Luca, scrittore e intellettuale di fama internazionale, ha recentemente presentato il suo nuovo libro L’età sperimentale, un’opera che affronta il passaggio del tempo e la condizione umana in una prospettiva matura e consapevole. Un’opera che, come sempre accade con De Luca, è al contempo intima, riflessiva e densa di significati. Durante l’incontro a Torino per la presentazione del libro, l’autore ha parlato apertamente delle tematiche trattate nel libro, della sua visione del mondo e della politica, senza risparmiare opinioni forti e provocatorie.
In L’età sperimentale, De Luca si confronta con il tema della vecchiaia, un argomento che ha attraversato la sua vita e che, come scrittore, non ha mai eluso. Il suo sguardo sul tempo che passa è critico, ma anche profondamente umano, e in questo libro propone una riflessione che sfida le convenzioni sociali, ponendo in discussione la visione tradizionale della vecchiaia e la retorica sul tempo che ci scivola addosso. Durante la presentazione, l’autore ha usato parole forti e provocatorie, che hanno suscitato reazioni sia positive che critiche.
L’età sperimentale e l’abolizione del termine “vecchiaia”
Una delle principali riflessioni contenute nel libro riguarda il concetto di vecchiaia. Secondo De Luca, la nostra società ha eliminato il termine stesso, rifiutando di riconoscere questa fase della vita come una realtà che deve essere affrontata con consapevolezza. “Abbiamo abolito il termine ‘vecchiaia’ – ha affermato De Luca durante l’incontro –, lo abbiamo cancellato come se non esistesse. Viviamo in un’epoca in cui siamo ossessionati dall’eterna giovinezza, dall’apparenza di una vita che non invecchia mai. Ma la vecchiaia è una parte fondamentale della nostra esistenza, un passaggio che non può essere ignorato”.
L’autore ha osservato che, nella società contemporanea, l’invecchiamento viene spesso stigmatizzato. Si tende a negare l’esistenza di questa fase della vita, come se fosse qualcosa di inaccettabile. La frenesia del mondo moderno, alimentata dai media e dalla pubblicità, fa sì che l’immagine di un corpo giovane e perfetto venga esaltata a discapito di una naturale accettazione della vita che cambia. La vecchiaia, con le sue rughe, i suoi acciacchi e le sue esperienze, viene messa ai margini, ridotta a un’ombra. Ma secondo De Luca, la vecchiaia è qualcosa da vivere, da raccontare, da abbracciare.
Nel suo libro, l’autore invita i lettori a riflettere sulla necessità di una nuova visione del tempo e del ciclo della vita. “Non si tratta di rifiutare la giovinezza – spiega De Luca – ma di accettare che ogni fase della vita ha un suo valore e un suo significato. Non dobbiamo aver paura di invecchiare, dobbiamo piuttosto imparare a farlo con dignità e consapevolezza”.
La politica e le provocazioni di De Luca
Durante l’incontro, non sono mancate le provocazioni sul piano politico, un terreno che De Luca non ha mai evitato di esplorare. L’autore ha parlato in modo schietto del governo italiano e delle recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulla politica estera italiana, in particolare riguardo alla sua posizione nei confronti dell’Albania. In modo diretto, ha definito l’atteggiamento di Meloni nei confronti di questo paese come “una cialtronata”.

“Quella che stiamo vivendo in Italia è una politica di piccoli orizzonti e di grande superficialità”, ha esclamato De Luca. “La dichiarazione sulla Albania, ad esempio, è una dimostrazione lampante di come la politica estera venga trattata come uno spettacolo di intrattenimento. Non c’è niente di serio o di responsabile in certe affermazioni. È una cialtronata, un gioco di parole che non porta a nulla di concreto”.
De Luca ha criticato aspramente anche il modo in cui il governo italiano, guidato dalla Meloni, affronta la questione internazionale, accusando la politica italiana di essere troppo concentrata su temi interni e di non avere una visione strategica globale. “Quando si parla di politica internazionale, non si può improvvisare. Bisogna avere una visione, una capacità di leggere gli equilibri globali. In Italia, invece, si preferisce parlare a vuoto, senza affrontare le questioni vere”, ha aggiunto.
Il suo punto di vista, sempre lucido e provocatorio, rispecchia una visione di una politica che, a suo avviso, manca di profondità e di serietà, che non affronta i problemi reali del paese e si limita a scelte retoriche. De Luca ha anche parlato della crescente tendenza ad utilizzare argomenti superficiali e di impatto immediato, piuttosto che affrontare questioni politiche e sociali complesse, che richiedono uno sforzo intellettuale maggiore.
Il mondo oggi e la grande incertezza globale
Erri De Luca ha parlato anche della condizione globale, in particolare delle sfide che il mondo si trova ad affrontare in questo periodo storico. “Il mondo è in un grande gioco d’azzardo”, ha affermato. “Le potenze globali stanno giocando con il destino del pianeta, senza avere una vera visione del futuro. La politica internazionale è dominata dall’incertezza, dai conflitti, e da un’economia che mette in secondo piano l’uomo e la sua dignità”.
La critica di De Luca alla globalizzazione e alle politiche economiche neoliberiste emerge chiaramente anche nel libro. L’autore vede un mondo sempre più diviso, dove i potenti fanno la loro corsa per il controllo delle risorse, senza mai preoccuparsi delle conseguenze sulle popolazioni più vulnerabili. “Viviamo in un tempo dove le politiche economiche sono pensate per servire pochi, mentre la maggior parte delle persone rimane in un angolo, senza accesso alle risorse fondamentali”, ha osservato De Luca.
L’inconciliabilità tra la grande ricchezza di alcune élite e la miseria di milioni di persone è uno dei temi centrali di L’età sperimentale, un’opera che ci invita a riflettere sul nostro ruolo in questo scenario globale e su come possiamo contribuire a costruire un futuro più giusto.
La scrittura come strumento di consapevolezza
Per De Luca, la scrittura è sempre stata un mezzo per indagare la realtà, per comprendere meglio il mondo e per fare politica. La sua narrazione, tanto cruda quanto poetica, è uno strumento di consapevolezza, capace di toccare le corde più profonde del lettore. In L’età sperimentale, De Luca esplora non solo il passaggio del tempo, ma anche la relazione tra l’individuo e la società, il rapporto con le proprie radici e la consapevolezza che ogni vita, in ogni sua fase, ha un valore.
“Scrivere non è solo un atto di espressione personale, ma anche una forma di responsabilità sociale”, ha affermato l’autore. “Ogni libro che scrivo è una piccola protesta contro l’indifferenza, un tentativo di svegliare le coscienze”. La scrittura di De Luca è sempre stata legata alla sua visione del mondo, alla sua lotta contro l’ingiustizia, e alla sua ricerca di una verità che non si lascia addomesticare dalle convenzioni sociali.
Conclusione: una riflessione sul tempo e sulla società
In sintesi, L’età sperimentale di Erri De Luca è un’opera che ci invita a riflettere sul nostro rapporto con il tempo, con la vecchiaia e con le sfide che la vita ci pone. L’autore, con il suo stile inconfondibile, ci esorta a non temere il passare degli anni, ma ad abbracciare ogni fase della nostra esistenza come un’opportunità di crescita e di consapevolezza. Le sue provocazioni politiche, invece, sono un richiamo a una riflessione più profonda sul presente, sulla nostra responsabilità collettiva e sul futuro che vogliamo costruire.
In un mondo che sembra giocare con il destino, come nel più grande dei giochi d’azzardo, la scrittura di De Luca è un faro di consapevolezza, un invito a non rimanere passivi e a lottare per un futuro migliore.