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Repubblica Insigne, l’avventura al Toronto: una parentesi avara di soddisfazioni
Quando Lorenzo Insigne decise di lasciare il Napoli dopo una lunga e illustre carriera da capitano, scegliendo la Major League Soccer e il Toronto FC, il suo trasferimento fece scalpore in Italia e nel panorama calcistico internazionale. Per un giocatore di altissimo livello, con alle spalle anni di successi in Serie A e con la maglia della nazionale italiana, il passaggio a un campionato meno competitivo come la MLS sembrava, almeno inizialmente, una mossa audace, ma comprensibile in termini economici e di nuove sfide professionali.
Tuttavia, con il passare dei mesi, l’esperienza di Insigne in Canada ha finito per risultare ben lontana dalle aspettative, e oggi è giusto fare un bilancio di questa sua avventura. Se le premesse erano state entusiaste, con l’arrivo del capitano azzurro atteso come un rinforzo di valore per una squadra che voleva tornare protagonista, i risultati sul campo e la percezione generale sono state piuttosto deludenti.
IRepubblica l trasferimento: un sogno che si infrange
Quando, nel 2022, Insigne firmò il contratto che lo legava al Toronto FC, il suo approdo nella MLS era visto da molti come il coronamento di una carriera internazionale, ma anche come un’opportunità per il calciatore di vivere una nuova esperienza in un campionato che, pur non essendo tra i più competitivi a livello mondiale, stava crescendo sotto molti punti di vista.
In effetti, la Major League Soccer ha visto negli ultimi anni una progressiva evoluzione, con club come il Toronto FC che avevano investito pesantemente per attrarre giocatori di talento e offrire una vetrina interessante anche per star ormai alla fine della loro carriera. Non a caso, Insigne ha seguito le orme di altri calciatori di rilievo, come Zlatan Ibrahimović (che ha giocato nei Los Angeles Galaxy) o David Beckham (che ha vestito la maglia del Los Angeles Galaxy).
Il Toronto FC, che aveva già messo sotto contratto Federico Bernardeschi (altro ex Nazionale italiano), sembrava quindi l’ambiente ideale per Insigne per terminare la sua carriera internazionale. La squadra aveva appena vissuto un periodo d’oro, vincendo il MLS Cup nel 2017, e l’arrivo di due nomi di spicco come Insigne e Bernardeschi doveva rinvigorire l’ambizione del club. Le aspettative erano alte: un attacco con Insigne, Bernardeschi e il veterano Lorenzo era in grado di fare la differenza, e per un campionato come la MLS, il valore del calciatore napoletano rappresentava un segnale di grande prestigio.
Repubblica La realtà: difficoltà fisiche e scarso impatto
Purtroppo, la realtà ha presto cominciato a fare i conti con la difficile adattabilità del calciatore al nuovo ambiente. La MLS, pur con il suo crescente livello di competitività, resta un campionato ben diverso dalla Serie A, sia sotto il profilo tattico che sotto quello fisico. Insigne, che ha sempre giocato in un contesto di grande intensità e in un ambiente calcistico molto esigente, si è trovato ad affrontare il calcio nordamericano con alcune difficoltà.
Nel suo primo anno a Toronto, i problemi fisici sono stati uno degli ostacoli principali per Insigne. Il calciatore ha accusato diversi infortuni muscolari che ne hanno limitato l’efficacia sul campo e hanno ridotto il numero di presenze in campionato. In una squadra che aveva già faticato a trovare una stabilità tattica e una buona forma fisica, Insigne non è riuscito a essere il trascinatore che i tifosi si aspettavano, nonostante il suo talento. I numeri parlano chiaro: 6 gol e 4 assist in 15 partite nel 2022, e una stagione 2023 ancora più sottotono, con una condizione fisica non ottimale e una visibilità limitata.
Nonostante il talento indiscusso, le sue prestazioni non hanno brillato come ci si sarebbe aspettato, sia per la sua posizione in campo che per le difficoltà della squadra. La MLS, infatti, è un campionato che ha una struttura tattica molto diversa rispetto a quella a cui Insigne era abituato, e il suo ruolo nell’attacco del Toronto non è stato ben definito. La squadra ha faticato nel trovare un gioco fluido e continuo, e di conseguenza anche l’attacco ha subito. Insigne, che con il Napoli era abituato a creare gioco, a muoversi tra le linee e ad essere l’uomo assist, ha trovato un contesto in cui queste caratteristiche non riuscivano a esprimersi al meglio.
Repubblica Il confronto con Bernardeschi: due esperienze parallele
Un altro aspetto interessante da analizzare è il confronto con il compagno di squadra Federico Bernardeschi, altro giocatore di livello che ha scelto di trasferirsi in MLS dopo un periodo di grande successo con la Juventus. Bernardeschi, pur avendo vissuto difficoltà simili a quelle di Insigne, ha mostrato una maggiore capacità di adattarsi al contesto della MLS. Sebbene anche lui abbia sofferto alcune difficoltà fisiche e la scarsa competitività della squadra, è riuscito a contribuire più regolarmente alla causa del Toronto, registrando più gol e assist rispetto al capitano azzurro.
Questo confronto ha fatto sorgere alcune domande sulle reali capacità di adattamento di Insigne al campionato statunitense. La sua scelta di trasferirsi a Toronto è stata indubbiamente influenzata da motivazioni economiche e da un desiderio di sperimentare una nuova fase della sua carriera, ma è emerso che la MLS potrebbe non essere stata il palcoscenico ideale per un calciatore come lui, che ha sempre giocato in campionati di maggiore intensità tattica e fisica.
Repubblica Le sfide di un campionato in crescita
La Major League Soccer sta cercando di crescere e affermarsi come campionato di alto livello, ma le difficoltà incontrate da Insigne mettono in luce anche le sfide che ancora oggi presenta. Da un lato, il campionato offre un’opportunità per calciatori che sono alla fine della carriera europea, ma dall’altro, la MLS rimane un campionato che non ha ancora raggiunto la profondità e la qualità di altre leghe europee come la Serie A o la Premier League.
Inoltre, la MLS non è un campionato che premia facilmente l’abilità individuale, ma piuttosto un gioco più fisico e collettivo, che richiede una grande adattabilità sia sul piano tattico che fisico. Insigne, pur essendo un calciatore di classe assoluta, ha trovato difficoltà in questo contesto. La sua abilità nel dribbling, nelle giocate rapide e nei colpi di classe non è stata sempre in grado di fare la differenza, poiché la MLS tende a favorire un tipo di calcio più fisico e meno imprevedibile rispetto a quello europeo.
Le aspettative infrante e il futuro
L’avventura di Lorenzo Insigne al Toronto FC, quindi, si sta rivelando meno soddisfacente di quanto i tifosi e gli esperti si aspettassero. Se la sua partenza dal Napoli era vista come il passo verso una nuova carriera, forse anche più rilassata, il ritorno di Insigne al calcio ad alto livello sembra tutt’altro che garantito. Le sue difficoltà in MLS, sia sul piano fisico che tecnico, sollevano dubbi sulla sua capacità di adattarsi a questa nuova fase della sua carriera.
A oggi, il futuro di Insigne a Toronto appare incerto. Se da un lato il club canadese non sembra intenzionato a separarsi dal suo fuoriclasse, dall’altro le prestazioni del calciatore non stanno giustificando l’investimento fatto su di lui. Inoltre, l’età di Insigne, che nel frattempo sta maturando, potrebbe influire sulla sua capacità di recuperare la forma e l’efficacia che lo hanno contraddistinto nei suoi anni migliori.
In conclusione, l’avventura al Toronto FC di Lorenzo Insigne sembra essere, finora, una parentesi avara di soddisfazioni. Sebbene il calciatore resti uno dei talenti più cristallini del calcio italiano, la sua esperienza nella MLS non ha avuto il risalto sperato. Le sfide di un campionato in evoluzione, unite alle difficoltà di adattamento, hanno reso questa fase della carriera di Insigne una delle meno brillanti della sua lunga e onorevole carriera.